San Michele

Recupero di un giardino pubblico nel centro storico di Trieste / Renovation of a public garden in the historical center of Triest

Info

Il giardino si trova sul lato sud-ovest del colle di San Giusto, nel cuore del centro storico della città di Trieste, su un terreno in forte pendio collocato tra la via della Cattedrale a monte e la via San Michele a valle.
L’area era sempre stata un giardino fino al 1790 quando il conte Giacomo Prandi ne aveva acquistato il terreno per costruirvi la sua casa padronale privata. Nel 1925, in concomitanza con l’apertura del Museo Civico di Storia ed Arte con l’annesso Orto Lapidario in via della Cattedrale, questo versante del colle di San Giusto tornò di proprietà del Comune di Trieste, il quale tra il 1952 e il 1953 decise di realizzare un nuovo giardino pubblico in quell’area affidandone i lavori alla cooperativa Selad (Sezione Lavoro Aiuto Disoccupati), un’istituzione voluta dal Governo militare alleato per dare lavoro ai disoccupati triestini del dopoguerra.
L’impianto si sviluppava principalmente su due livelli terrazzati e pavimentati, collegati tra loro attraverso scalinate dall’andamento curvilineo: il primo livello era dedicato al gioco dei bambini ed era attrezzato con una pista di pattinaggio, il secondo invece era destinato al relax, con una fontana al centro e un pergolato in pietra coperto da travi in legno.
Negli anni successivi però il giardino subì progressivamente un degrado, sia per mancanza di manutenzione che a causa di atti di vandalismo, tanto che nel 1991 il Comune decise per un intervento urgente di recupero e riqualificazione, sia ambientale che funzionale, affidandone la progettazione ad un gruppo di architetti triestini composta da Pietro Cordara, Fausto Pellicciari e Paolo Vrabec. Questi studiarono una soluzione che inserisse il giardino San Michele in un sistema più complesso di “Parco Urbano” comprensivo anche dell’area limitrofa denominata “Campagna Prandi” e di Androna degli Orti, secondo un’immagine d’insieme che tenesse conto dell’importanza storica e archeologica di tutto il colle di San Giusto e la vicinanza con il Museo di Storia ed Arte.
Il nuovo progetto ha mantenuto la suddivisione in due terrazzamenti del vecchio impianto e il sistema di scalinate curvilinee esistenti, prevedendovi invece: il riassetto generale della vegetazione; il completamento delle recinzioni con la valorizzazione degli accessi; l’introduzione di piazzole, percorsi e arredi che rivitalizzassero la funzione ricreativa e aggregativa del giardino.
L’intento era duplice: da un lato rafforzarne il carattere urbano mediante una serie di nuovi manufatti che ricreassero gli archetipi della strada e della piazza, dall’altro riallacciarne il collegamento con la vicina Campagna Prandi attraverso un cordone verde rappresentato simbolicamente da un pergolato continuo di colonne-alberi che costituisse l’elemento di cucitura dell’intera area.
Oltre ai due accessi principali (quello a valle da via San Michele e l’altro a monte da via della Cattedrale) ne è stato aperto un terzo su Androna degli Orti in modo da inserire il giardino lungo un percorso turistico accessibile anche alle persone con ridotta capacità motoria, che dalla città vecchia di Trieste arrivasse fino al Colle di San Giusto. A tal fine era stata suggerita anche la realizzazione di un sistema di risalita meccanizzata che portasse dal giardino direttamente al Museo di Storia ed Arte, oltre la dotazione di un’area adibita a parcheggio da inserirsi in via Tor Lorenzo (suggerimenti però che non vennero realizzati).
Dell’impianto preesistente sono stati conservati e restaurati gli elementi collocati sul terrazzamento superiore: il pergolato, sotto al quale era stato ricavato un locale utilizzato come deposito e i servizi igienici; la fontana centrale, le panchine, le balaustre, le fioriere e gli altri elementi di arredo.
Sul terrazzamento inferiore invece è stata prevista la demolizione della pista da pattinaggio per ricavarvi una piazza centrale segnata dall’ombra di un grande platano, attorno alla quale ruotano alcune attrezzature di servizio: un corpo sospeso su quattro pilastri, a copertura piramidale, pensato come chiosco stagionale e connesso attraverso un percorso in quota al giardino superiore; uno specchio d’acqua con cascata; due aree attrezzate con sedute coperte da strutture a telaio; un’ampia area centrale attrezzata per i giochi dei bambini (suddivisa tra una parte per quelli sopra i 10 anni e un’altra per i bimbi più piccoli) delimitata da un basso muretto-panchina ad andamento curvilineo; un pergolato costituito da colonne in cemento armato a vista con travature in legno e graticcio predisposto per lo sviluppo di una copertura vegetale; un belvedere con orto.
I percorsi di connessione sono pavimentati in pietra aurisina, le aree gioco in terriccio e ghiaia.
La collocazione di un servizio igienico per disabili posto vicino all’accesso da Androna degli Orti e la realizzazione di rampe di pendenza inferiore all’8% accessibili facilmente da tutti, completano gli interventi previsti.
Non vennero invece attuati, per ragioni economiche, gli interventi previsti per il Museo di Storia ed Arte: l’ampliamento volumetrico per la creazione di un nuovo centro visite e la sopraelevazione del magazzino attualmente in uso come deposito attrezzi per ricavarvi uno spazio in cui insediare la sede di un’associazione che si occupasse della gestione coordinata delle attività legate al tempo libero da introdurre nel giardino.
Dal 1999 ad oggi infatti il giardino è curato e gestito dall’associazione culturale AnDanDes, che vi svolge, in accordo con il Comune, attività socio-culturali ed educative dedicate soprattutto ai bambini e alle loro famiglie, con l’intento di promuovere l’accoglienza e il rispetto delle diversità in generale, secondo una filosofia che crede negli spazi verdi urbani come centri permanenti di scambio umano e culturale.
La chiusura permanente del chiosco stagionale originario per realizzarvi una cucina e la colorazione variopinta delle colonne del pergolato è da attribuire all’associazione AnDanDes.

The garden is located on the south-west side of the hill of San Giusto, in the heart of the historic centre of Trieste, on a steep slope located between the “via della Cattedrale” on the upstream side and the “via San Michele” on the downstream side.
The area had always been a garden until 1790 when Count Giacomo Prandi bought this land to build his private manor house. In 1925, concurrent with the opening of the Civic Museum of History and Art with the annexed Lapidary Garden in street “via della Cattedrale”, this side of the hill of San Giusto returned to the Municipality of Trieste, which between 1952 and 1953 decided to create a new public garden in that area by entrusting the work to the cooperative Selad (Sezione Lavoro Aiuto Disoccupati – Section Job Unemployed Help), an institution wanted by the Allied Military Government to give jobs to the unemployed of Trieste in the post-war years.
The plant was developed mainly on two terraced and paved levels, connected to each other through curved stairways: the first level was dedicated to children’s play and was equipped with a roller skating rink, while the second was intended for relaxation, with a fountain in the middle and a stone pergola covered with wooden beams. In the following years, however, the garden gradually deteriorated, both due to lack of maintenance and due to vandalism. Therefore in 1991 the Municipality decided a urgent, both environmental and functional, recover and redevelop of this garden, entrusting its design to a group of architects from Trieste composed by Pietro Cordara, Fausto Pellicciari and Paolo Vrabec. They studied a solution that included the garden of San Michele in a more complex system of “Urban Park” including the neighboring area called “Campagna Prandi” and “Androna degli Orti”, according to an overall plan that took into account the historical and archaeological importance of the whole hill of San Giusto and the proximity to the Museum of History and Art.
The new project has maintained the subdivision into two terraces of the old plant and the system of the existing curved stairways, providing instead: the general rearrangement of the vegetation; the completion of the fences with the enhancement of the accesses; the introduction of pitches, paths and furnishings that revitalize the recreational and aggregative function of the garden.
The intent was double: on the one hand to strengthen its urban character through a series of new artifacts that recreate the archetypes of the street and the square, on the other hand to link the garden with the nearby “Campagna Prandi” hill through a green cord, symbolically represented by a continuous pergola of columns-trees that made up the sewing element of the entire area.
In addition to the two main accesses (the one downstream from via San Michele and the other upstream from via della Cattedrale) a third was opened on “Androna degli Orti” in order to insert the garden along a tourist route, accessible also to people with reduced motor skills, which from the old city of Trieste reached the “Colle di San Giusto”. The team of architects also suggested the creation of a mechanized lift system that brought from the garden directly to the Museum of History and Art, and of a parking space to be placed in “via Tor Lorenzo” (suggestions however that were not realized).
From the existing plant were conserved and restored the elements placed on the upper terrace: the pergola (under which were built a room used as a storage room and the toilets), the central fountain, the benches, the balustrades, the flower boxes and other furnishing elements. On the lower terrace, instead, the skating rink was demolished in order to create a central square marked by the shadow of a large plane tree, around which rotate some service equipment: a body suspended on four pillars, with a pyramidal roof, designed as a seasonal kiosk and connected to the upper garden; a basin of water with a waterfall; two areas equipped with a seat and coverd by a frame structure; a large central area equipped as a children’s playground (divided in a part for those over 10 years and another for younger children) bordered by a low curved bench; a pergola made by concrete columns, wooden beams and trellis prepared for the development of a vegetation cover; a belvedere with vegetable garden.
The connection paths are paved in Aurisian stone, the play areas in soil and gravel.
For people with reduced mobility was reserved a toilet placed near the access from “Androna degli Orti” and were built slopes of less than 8%, easily accessible by everyone.
For economic reasons, however, the interventions envisaged for the History and Art Museum were not implemented: the volumetric expansion for the creation of a new visitor center and the raising of the depot in order to create a space that would be used as the headquarters of an association that would coordinate the new activities to be introduced in the garden.
From 1999 to today indeed the garden is managed by the cultural association AnDanDes, which carries out, in agreement with the Municipality, socio-cultural and educational activities especially dedicated to children and their families, with the aim of promoting the reception and respect for diversity in general, according to a philosophy that believes in urban green spaces as permanent centers of human and cultural exchange. The permanent closure of the original seasonal kiosk to create a kitchen and the coloring of the columns of the pergola is to be attributed to the AnDanDes association.

Localizzazione / Location: via San Michele, via della Cattedrale, Androna degli Orti a Trieste
Committente / Client: Comune di Trieste / Municipality of Trieste
Ideazione / Ideation: 1991-1993
Realizzazione / Realization: 1994
Progetto architettonico / Architectural design: architetti Pietro Cordara, Fausto Pellicciari, Paolo Vrabec
Impresa esecutrice / Executive company: Sarcia & Rossi s.n.c. Trieste
Importo lavori / Work amount: 720.000.000 lire
Fotografie / Photos: Paolo Vrabec (1994) e Christina Kruml (2017)