Urban Center

Studio di fattibilità per un Urban Center di Area Science Park a Trieste / Feasibility study for an Urban Center of Area Science Park in Triest

Info

Il progetto intende verificare le potenzialità della proposta di Area Science Park, ente nazionale di ricerca selezionato come partner da parte del Comune di Trieste, per la realizzazione di un “Urban Center per le imprese” dedicato a soluzioni innovative, incluso nel programma POR-FESR 2014-2020 del FVG, da ubicarsi presso l’immobile di Corso Cavour 2/2, in centro città a Trieste.
Area Science Park ha proposto di integrare il progetto di riconversione e di valorizzazione dell’immobile di proprietà comunale in un più ampio “Progetto di Città”, denominato “MAGAZZINO 0”, che comprendesse anche la valorizzazione e riconversione degli immobili adiacenti (il Teatro Miela, il Magazzino delle Idee e l’edificio di corso Cavour 4) in modo da caratterizzare fortemente l’area di accesso al Porto Vecchio, con l’obiettivo di trasformare il sito in un complesso polifunzionale capace di identificare, in un un’unica struttura, l’anima culturale, scientifica, innovativa ed imprenditoriale di Trieste.
La collocazione del manufatto a cerniera tra il settecentesco Borgo Teresiano e il Porto Vecchio – dismesso da anni, ma attualmente votato ad uno straordinario processo di rigenerazione urbana – rappresenta una metafora del superamento del confine tra la città storicamente consolidata e il suo sviluppo futuro.
Il nuovo Urban Center è quindi pensato come una struttura polivalente e multidisciplinare, aperta alla cittadinanza, dedicata ad ospitare aziende high-tech operanti nel settore della salute, del welfare, del turismo, dell’ambiente e in particolare nel settore dell’informatica e del digitale.
IN Corso Cavour 2/2 un tempo sorgeva un magazzino di stoccaggio del sale che era stato pensato in collegamento con la ferrovia e coni vicini varchi doganali del Porto Vecchio. La quota d’imposta del piano terra era stata infatti innalzata di circa un metro rispetto al livello stradale in modo da favorire rapide e facili operazioni di carico-scarico dai vagoni del treno che vi passavano proprio davanti. L’attuale edificio per uffici è stato costruito invece negli anni Cinquanta del secolo scorso demolendo questo magazzino del sale, ma mantenendone la quota d’imposta del piano terra.
Il progetto di recupero e riqualificazione dell’area intende valorizzare questa quota sopraelevata realizzando una piazza costituita da diversi dislivelli che gradualmente scendono verso il mare. SI verrebbero così a creare spazi diversificati e flessibili, loghi di sosta o di movimento, aree di incontro e socializzazione adattabili per l’allestimento di eventi di vario genere e nuovi punti di vista da cui guardare alla città: in questa piazza infatti confluiscono coni visuali su alcuni dei maggiori siti di interesse della città (la stazione centrale e piazza Libertà, la chiesa di Monte Grisa e l’altopiano carsico, il Faro della Vittoria  e il Castello di Miramare, le Rive di Trieste e piazza Unità, il Borgo Teresiano e il Castello di San Giusto, il prolungamento a mare del molo IV e il pontone galleggiante Ursus).
Liberare lo spazio del Molo IV dai parcheggi attualmente esistenti consentirebbe di far confluire i percorsi pedonali in questa unica e grande piazza che dalla stazione centrale passerebbe in Largo Città di Santos davanti alle porte del Punto Franco progettate dall’architetto Zaninovich per arrivare all’edificio dell’Urban Center e proseguire direttamente verso il mare. A tal fine si è pensato di ricollocare gli attuali parcheggi presenti al Molo IV in una zona strategica a ridosso del Silos che servirebbe sia la stazione centrale che la zona del Porto Vecchio e svolgerebbe la funzione di nodo di interconnessione del tipo “Park & Ride” in sinergia con un servizio di trasporto urbano pubblico elettrico con lo scopo di snellire il traffico cittadino e rispettare l’ambiente. Tra le proposte si mette in evidenza anche la realizzazione di un unico percorso ciclo-pedonale, attrezzato con punti di noleggio, che collega il lungomare di Barcola con la zona della Lanterna.
Particolare attenzione è stata rivolta alla progettazione efficiente dell’involucro edilizio del nuovo Urban Center al fine di minimizzare i fabbisogni energetici per riscaldamento, raffrescamento e illuminazione attraverso l’installazione di impianti efficienti e l’uso di fonti rinnovabili, in linea con gli obiettivi nZeb. La facciata su Corso Cavour sfrutta lo spessore della pensilina esistente per costruire un secondo involucro che oltre a conferire all’edificio un nuovo aspetto formale, serve anche a contenere gli impianti tecnologici e come ottimizzazione delle caratteristiche di tramittanza termica. La facciata lato mare invece è concepita come una doppia pelle altamente trasparente che funziona sia da filtro tra interno ed esterno che da insegna luminosa e multimediale visibile a scala urbana e dal mare.
Il piano terra si connota come uno spazio permeabile e aperto alla città, una vetrina di promozione e diffusione delle innovazioni sviluppate nell’ambito della salute, del bio high-tech e dell’alta tecnologia, dotato di living lab e dimostratori tecnologici, con lo scopo di sviluppare una collaborazione partecipata e multidisciplinare tra cittadini, imprese, centri di ricerca, pubbliche amministrazioni, enti locali e territoriali.
Il nuovo ingresso principale è stato progettato come una galleria passante con postazioni informative e spazi di seduta, che serve anche a connettere fisicamente e visivamente la città con la nuova piazza urbana retrostante. Riceve luce zenitale da un cono vetrato che, passando attraverso l’intero edificio, mette in relazione tra loro i diversi livelli.
Il primo piano è concepito come un luogo flessibile in cui Area Science Park sostiene gli aspiranti imprenditori passo dopo passo, garantendo loro supporto operativo, legale, amministrativo, manageriale, tecnico, finanziario e l’accesso ai servizi di pre-incubazione, per favorire la costituzione di start-up high-tech e bio high-tech. In una superficie di circa 700 mq trovano spazio delle sale riunioni da 3-4 persone, isole per co-working in open space, un’aula didattica per la formazione imprenditoriale, una sala conferenze da 50 posti di livello tecnologico elevato, zone relax e di scambio informale. I luoghi di lavoro sono pensato come spazi fluidi e trasparenti, definiti da delimitazioni vetrate e tendaggi, flessibili e trasformabili a seconda delle esigenze dei diversi fruitori.
Al secondo piano invece si svolgono attività di mentoring, coaching e servizi a sostegno di un percorso di incubazione e accelerazione in cui le nuove imprese possono crescere con maggiore probabilità di successo, nonché di interconnessione tra saperi, con appoggio anche del “Sistema Scientifico e dell’Innovazione del FVG” e degli attori a supporto dell’innovazione delle imprese del territorio, quali stakeholders, finanziatori, banche e venture capitalist.
Il terzo piano rappresenta la nuova sede di rappresentanza di Area Science Park in città e ospita gli uffici della Direzione e della Presidenza, una sala riunione da 30 posti e ambienti ad alta rotazione per il personale coinvolto nella gestione dell’Urban Center.
Tutti i piani vengono collegati tra loro da una grande scalinata centrale a doppia rampa, racchusa da una vetrata trasparente, i cui ampi pianerottoli sono pensati per essere un luogo di relax e socializzazione, attraverso i quali la luce zenitale riesca ad illuminare di luce naturale tutti i livelli dell’edificio.
Il progetto propone inoltre di sopraelevare l’immobile con una terrazza al quarto piano, in parte coperta, al fine di utilizzare la copertura dello stabile come un ulteriore luogo di scambio e di organizzazione di eventi, oltre che per apprezzare, da un punto di vista privilegiato, il paesaggio urbano nel suo punto di saldatura tra il Borgo Teresiano e il Porto Vecchio.

Localizzazione / Location: Corso Cavour 2/2, Trieste
Ideazione / Ideation: 2019
Committente / Client: Area Science Park
Progetto architettonico / Architectural design: architetti Paolo Vrabec e Christina Kruml
Rendering: arch. Christina Kruml